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Rischio sismico

Il terremoto è un fenomeno naturale connesso all’improvviso rilascio di energia per frattura di rocce profonde della crosta terrestre. Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, il terremoto è da considerarsi un fenomeno privo di preannuncio.

Sono in fase di elaborazione studi e ricerche finalizzate ad individuare precursori dei sismi, ma allo stato attuale non è possibile prevedere con sicurezza l’accadimento di tali eventi.

Definizione di rischio sismico: il rischio sismico si definisce per un territorio o una popolazione di oggetti, costruzioni, persone e beni come probabilità o valore atteso di perdite durante un certo intervallo di tempo a causa di possibili eventi sismici.

La valutazione del rischio sismico (previsione) ha come obiettivo la mitigazione degli effetti che il terremoto produce sulla popolazione (prevenzione).

Il Rischio Sismico (RS) può essere quantificato dall’entità dei danni attesi. RS dipende dalla Pericolosità Sismica (PS), cioè dalla sismicità e dalle condizioni geologiche dell’area, dalla Vulnerabilità (V), cioè dalla qualità e quindi dalla resistenza delle costruzioni, e dall’Esposizione (E), cioè dalla distribuzione, tipo ed età della popolazione e dalla natura, quantità e distribuzione dei centri abitati e dei beni.

La pericolosità sismica di un territorio è rappresentata dalla frequenza e dalla forza dei terremoti che lo interessano, ovvero dalla sua sismicità. Viene definita come la probabilità che in una data area ed in un certo intervallo di tempo si verifichi un terremoto che superi una soglia di intensità, magnitudo o accelerazione di picco (Pga) di nostro interesse.

Il Comune di Polignano a Mare, secondo la deliberazione della giunta regionale 2 marzo 2004, n. 153 “Individuazione delle zone sismiche del territorio regionale e delle tipologie di edifici ed opere strategici e rilevanti – Approvazione del programma temporale e delle indicazioni per le verifiche tecniche da effettuarsi sugli stessi”, risulta classificato sismico in zona 4 (a sismicità molto bassa), cui corrispondono valori di accelerazione di picco orizzontale del suolo (ag), con probabilità di superamento del 10% in 50 anni, compresi tra 0,025g e 0,050g (dove g è l’accelerazione di gravità).

Tenuto conto dell’identificazione della tipologia delle strutture dei fabbricati e della classe di vulnerabilità che si può ipotizzare in base al periodo di costruzione dei fabbricati, si sono delineate, come segue, le zone di territorio che possono essere maggiormente interessate da crolli ovvero da lesioni per il risentimento di un evento sismico:

  • ZONA “A” IDENTIFICABILE nell’area del Centro Storico, rivela una classe di vulnerabilità molto elevata. La maggior parte dei fabbricati è costruita con murature e solai in pietrame non squadrato o solai di legno, mentre altri fabbricati sono costruiti con murature in pietrame con tufi e solai con putrelle ovvero a sagoma di botte. L’intera zona si presenta omogenea, edificata prima del 900, fatte le dovute eccezioni per alcuni interventi conservativi che si stanno effettuando in questi ultimi anni. La viabilità è molto disagevole essendo la zona costituita da viuzze e stradine che in qualche modo non consentono neanche il transito di veicoli. Il transito degli autocarri risulta interdetto alla quasi totalità;
  • ZONA “B” IDENTIFICABILE CON LE ZONE B/1 del P.R.G., rivela una classe di vulnerabilità non elevata. La maggior parte dei fabbricati realizzati in questa zona hanno le murature in pietra e tufi squadrati con solai in tufi a botola o a crociera. Il completamento di queste zone dagli anni 1960 ha visto realizzati fabbricati con muratura in tufo squadrato e solai in c.a.. La viabilità è buona in quanto tutta la zona le careggiate sono larghe più di mt. 6.
  • ZONA “C” IDENTIFICABILE CON LE ZONE “C” del P.R.G., alcune zone “C” comprendono la periferia del centro abitato. In queste zone la maggior parte dei fabbricati sono stati realizzati dagli anni 70 ad oggi, con strutture miste: tufi, poroton e c.a., ovvero a scheletro in c.a.. La vulnerabilità dei fabbricati è bassa, fatte le dovute eccezioni per i corpi di fabbrica preesistenti.
Carta della vulnerabilità degli edifici.

Una zonazione così fatta è puramente di tipo qualitativo. Ai fini di una pianificazione efficace in tale ambito è necessario che vengano svolti sul territorio studi di mappatura sismica sitospecifica.

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